Teresa Degli Oracoli

 

Una produzione di Opificio 03

Regia di Nino Sileci

 

Tratto dall’omonimo romanzo di Arianna Cecconi

 

Lo spettacolo

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“Teresa degli oracoli”, spettacolo vincitore della rassegna Salviamo i Talenti 2024 del Teatro Vittoria di Romaprende spunto dall’omonimo romanzo scritto da Arianna Cecconi ed edito da Feltrinelli Editore che racconta la storia di una famiglia tutta al femminile. In seguito all’aggravarsi delle condizioni di Teresa, la capostipite di una famiglia composta da quattro donne da tempo ormai separate, le componenti della famiglia si ritrovano tutte dopo anni riunite nella stessa casa. Ed è lì che i ricordi si mischiano con il presente: parole inespresse, azioni non vissute, amori impossibili sono conseguenze o cause di qualcosa di viscerale, ancestrale e profondo che si cela nelle anime delle protagoniste che, strette ormai da troppo tempo nei loro bachi da seta, si scoprono mano a mano, rivelando i propri segreti e arrivando, attraverso gli oracoli di Teresa, ad un percorso di rinascita.

La scrittura evocativa, familiare ed onirica che contraddistingue il romanzo originale è stato il punto cardine da dove è partito il lavoro di riscrittura che, attenendosi al testo ma stravolgendone alcune parti per adattarlo alle necessità teatrali, ha ricostruito le vite delle cinque donne: Teresa, la capostipite ormai in fin di vita; Rusì, cattolica fervente e cugina della protagonista; Irene e Flora figlie di Teresa, molto diverse tra loro ma unite dal legame di sorelle e Pilar, la collaboratrice domestica peruviana con un fortissimo legame alla sua terra e alle sue tradizioni. La paura della dipartita di Teresa sempre più vicina e la necessità di ammettere una volta per tutte le proprie paure più recondite, spingono una dopo l’altra le protagoniste a rivelare i propri segreti, fino ad arrivare al segreto più grande di tutti, quello della stessa Teresa che una volta rivelato, la lascia libera di andare.Spettacolo Teresa degli oracoli

Note di Regia

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La scelta registica si incentra sulla ricerca di un connubio tra una familiarità rievocativa ed essenziale, attraverso l’utilizzo di scenografie ed elementi rappresentativi della casa (luci intradiegetiche, tavolo da cucina e sedie) e una ricerca onirica attraverso elementi più concettuali ma pur sempre essenziali come ad esempio il letto fatto di bachi da seta che rappresenta simbolicamente il letto dove giace la protagonista della storia, Teresa, con riferimento al lavoro che in tempi passati la famiglia conduceva, ovvero la bachicoltura. Per rendere meglio la chiave onirica che contraddistingue questo racconto si è scelto dunque di intraprendere una ricerca mirata sui suoni e sulle luci esplorandone le possibilità di sostituirsi completamente agli oggetti fisici reali e portando alla realizzazione di una scenografia “incompleta” che trova la sua completezza in una partitura ritmica e musicale che concede alla scena i tratti onirici ricercati ma al contempo rievocativi (ad esempio i rumori della cucina, dei cassetti, delle posate e di tutti quegli elementi non effettivamente in scena ma facilmente riconoscibili solo attraverso i movimenti delle attrici e il suono a loro attribuito). A questo si aggiunge una virtuosistica prova d’attore riducendo il cast a sole due attrici che interpretano le quattro donne della famiglia interagendo tra loro tramite diversi espedienti teatrali (forte caratterizzazione fisica e linguistica dei personaggi, cambi di elementi nel vestiario, battute fuori scena per far rapportare tra di loro i due diversi personaggi interpretati dalla stessa attrice ed alternanza di entrate ed uscite per chiarificare il cambio personaggio tra una scena e l’altra). L’elemento luminoso e l’elemento audio sono quindi studiati per dialogare attivamente con la scena in modo intradiegetico ed extradiegetico creando un leitmotiv di alternanza tra desideri e segreti, ricordo e presente, sogno e realtà.

 

Il cast

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Silvia Ponzo

 

 

 

 

 

 

 

Valeria D’angelo